Il boom dei matrimoni misti

Oltre 1200 unioni in nove anni. Record di albanesi e rumeni. Le donne straniere che hanno trovato marito a Palermo sono 769, gli uomini che hanno incontrato la moglie 434. L'osservatorio "C'è il fenomeno delle false nozze ma la società sta cambiando"

di CLAUDIA BRUNETTO 16/12/2010

 

art_matrimonioSi sono conosciuti più di sedici anni fa e nel 2000 hanno deciso di sposarsi. Lui palermitano doc e lei originaria delle Isole Mauritius. Oggi Cesare Di Maria e Maria Christine Lavaz hanno tre figli che crescono con gioia. Fino a poco tempo fa gestivano insieme un atelier di abiti da sposa nel cuore della città che lui aveva ereditato dalla famiglia. I ragazzi vanno pazzi per il curry e anche il più piccolo di sei anni mangia già cibi speziati e piccanti. Non hanno imparato il creolo, lingua della madre, perché secondo Marie Lavaz non è molto utile nell'uso comune, ma sono molto curiosi degli usi e costumi mauritiani. "È uno scambio - dicono i coniugi - c'è la voglia di stare insieme e questo conta più di tutto. All'inizio è stato difficile anche per le rispettive famiglie. Ma oggi le cose stanno cambiando. La vita quotidiana è difficile, ci sono problemi con il lavoro. Ma il nostro amore è più forte di tutto".

Ma quello della famiglia Di Maria non è un caso isolato. Sono sempre più numerosi, infatti, i matrimoni misti, fra palermitani e stranieri celebrati in città. Dal 2000 al 2009 sono stati celebrati 1.203 matrimoni misti. Quelli tra cittadine straniere e palermitani sono 769, di cui 587 con rito civile e 182 con rito religioso. Mentre quelli fra stranieri e cittadine italiane sono 434, di cui 312 con rito civile e 122 con rito religioso. Il boom è stato nel 2008 con 219 matrimoni misti. Fra le nazionalità coinvolte ci sono quelle più presenti sul territorio. A cominciare dai rumeni e dagli albanesi. E ancora tunisini, marocchini e bengalesi.

Il numero dei matrimoni misti continua a crescere, leggi permettendo. "Il pacchetto sicurezza - dice Roberto Mazzarella del centro studi per l'immigrazione del Comune - ha già causato delle restrizioni a questo fenomeno. C'è un iter burocratico sempre più complesso per avere tutto in regola e sposarsi. Quando si pensa agli immigrati, e ai loro bisogni, si pensa sempre e giustamente a quelli primari. Ma anche i sentimenti, il desiderio di costruirsi una famiglia con la compagna o il compagno che scelgono vanno rispettati e sostenuti. Sappiamo anche che esiste il fenomeno dei matrimoni "falsi", organizzati solo per ottenere la cittadinanza. Ma ci sono anche sempre più coppie miste perché la società sta cambiando. E lo dimostrano anche tantissimi ragazzi di seconda generazione che frequentano le scuole".

Ci sono molte comunità di stranieri chiuse e ancorate sulle loro tradizioni. Una fra tutte quella dei matrimoni combinati che prevedono di far sposare ragazze giovanissime con lontani parenti o sconosciuti molto più grandi di età. Ma c'è anche chi, con grande fatica, cerca di spezzare certe catene. Come Janani Thavarajasingam, giovane interprete e mediatrice culturale, che ha scelto di sposare un occidentale. Giuseppe Marfella, siciliano conosciuto sul traghetto che da Messina porta a Villa San Giovanni. Si sono sposati circa un anno fa con il doppio rito perché lei è induista e lui cattolico. "La donna nella comunità tamil - racconta Thavarajasingam - è ancora una figura sottomessa all'uomo. Io che sono praticamente cresciuta qui e ho fatto cose impensabili per una qualsiasi ragazza tamil. Come guidare la macchina o aprire un pub. Ho lottato per costruire la famiglia che desideravo".