Spesso mi capita di utilizzare l'espressione "Hai capito??" alla fine di una frase quando voglio essere incisiva riguardo la mia posizione su un determinato argomento. La utilizzo quando il mio interlocutore è un mio coetaneo oppure è più piccolo di me, ma mai con qualcuno più grande.
Inserito da giorgia.gennaro... il Lun, 04/01/2016 - 13:10.
Non uso spesso questa espressione; mi capita di usarla quando in un dialogo faccia a faccia, noto nell'espressione del mio interlocutore che non ha ben capito cosa io volessi dire. Quindi mi aspetto che lui mi risponda "NO, COSI' COSI'", e quindi riformulo l'argomento, semplificando i passaggi. Inoltre questa espressione viene usata normalmente alla fine di un enunciato quando si rimprovera qualcuno di età minore alla propria , per essere sicuri che l'interlocutore abbia recepito a fondo l'errore commesso oppure il suggerimento proposto.
Inserito da Sara Borsi il Lun, 04/01/2016 - 23:16.
A volte uso questa espressione con i miei amici,ma con persone che non conosco o con cui c'è un rapporto di lavoro o comunque una gerarchia diversa, non mi permetterei. Al massimo direi "non so se mi spiego?!".
Inserito da SunshineArenas1994 il Mar, 05/01/2016 - 18:49.
Io sono abbastanza d'accordo con i commenti riguardanti l'espressione "Hai capito?", soprattutto per quanto riguarda il suo uso nei confronti di una persona coetanea o più piccola. Io la utilizzo principalmente per enfatizzare un mio concetto o una mia spiegazione, soprattutto quando con la persona con cui parlo vi è una certa confidenza. Altri utilizzi di "Hai capito?", sono frequenti al termine di frasi che evidenziano una arrabbiatura o una minaccia.
Qualche esempio: "L'esercizio si fa in questo modo, hai capito?"; "Tu non mi rivedi più, hai capito?"; "Mi avete stancato con questo vostro comportamento, avete capito?"
Mi capita di usare "hai capito" in diverse occasioni e credo abbia una funzione e assuma un significato completamente diverso.
1) al termine di un discorso o di una spiegazione per stimolare eventuali domande o accertarmi che l'interlocutore abbia effettivamente capito ciò che gli ho detto ; in queste situazioni faccio la domanda enfatizzando il tono interrogativo e, in alcuni casi, aggiungendo un'espressione del volto
2) durante un diverbio per rafforzare la mia posizione; in questi casi l'espressione ha un tono duro e perentorio
Inserito da CarlaZarabini il Sab, 30/01/2016 - 16:59.
Lo uso poco ma indistintamente con piccoli e grandi se, dopo una mia spiegazione, vedo che mi guardano con un'espressione assente o non rispondono alla mia domanda.
Non uso spesso questa espressione; mi capita di usarla quando in un dialogo faccia a faccia, noto nell'espressione del mio interlocutore che non ha ben capito cosa io volessi dire. Quindi mi aspetto che lui mi risponda "NO, COSI' COSI'", e quindi riformulo l'argomento, semplificando i passaggi. Inoltre questa espressione viene usata normalmente alla fine di un enunciato quando si rimprovera qualcuno di età minore alla propria , per essere sicuri che l'interlocutore abbia recepito a fondo l'errore commesso oppure il suggerimento proposto.
A volte uso questa espressione con i miei amici,ma con persone che non conosco o con cui c'è un rapporto di lavoro o comunque una gerarchia diversa, non mi permetterei. Al massimo direi "non so se mi spiego?!".
Io sono abbastanza d'accordo con i commenti riguardanti l'espressione "Hai capito?", soprattutto per quanto riguarda il suo uso nei confronti di una persona coetanea o più piccola. Io la utilizzo principalmente per enfatizzare un mio concetto o una mia spiegazione, soprattutto quando con la persona con cui parlo vi è una certa confidenza. Altri utilizzi di "Hai capito?", sono frequenti al termine di frasi che evidenziano una arrabbiatura o una minaccia.
Qualche esempio: "L'esercizio si fa in questo modo, hai capito?"; "Tu non mi rivedi più, hai capito?"; "Mi avete stancato con questo vostro comportamento, avete capito?"
Mi capita di usare "hai capito" in diverse occasioni e credo abbia una funzione e assuma un significato completamente diverso.
1) al termine di un discorso o di una spiegazione per stimolare eventuali domande o accertarmi che l'interlocutore abbia effettivamente capito ciò che gli ho detto ; in queste situazioni faccio la domanda enfatizzando il tono interrogativo e, in alcuni casi, aggiungendo un'espressione del volto
2) durante un diverbio per rafforzare la mia posizione; in questi casi l'espressione ha un tono duro e perentorio
Lo uso poco ma indistintamente con piccoli e grandi se, dopo una mia spiegazione, vedo che mi guardano con un'espressione assente o non rispondono alla mia domanda.