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LEI... ma se è un uomo?

Dare del TU, dare del LEI

Che cosa ne so già

Passare dal LEI al TU

Quando il TU diventa un'offesa

Dare del VOI

TU o LEI: scherziamoci su!

LEI... ma se è un uomo?

Che cosa ho imparato

lei... ma se è un uomo?

  • se è un uomo?
  • grammatica e società

LEI... ma se è un uomo? (corpo)

Il LEI come forma di cortesia si usa anche quando l'altra persona è un uomo. A volte anche chi conosce bene l'italiano può sbagliare e confondersi.

Sai come si usa la forma di cortesia nei confronti di un uomo?
Osserva la discussione in questo forum tratto da www.wordreference.com. Poi controlla cosa dice la regola grammaticale nell'approfondimento "grammatica e società".

grammatica e società (lei_uomo)

Ella e Lei

I pronomi personali che usiamo per rivolgerci a qualcuno sono un mezzo grammaticale con cui esprimiamo il tipo di rapporto sociale che abbiamo con l'interlocutore.
Si chiamano "pronomi allocutivi" e includono quelli confidenziali, con cui ci rivolgiamo a una persona (Tu) o a più persone (Voi), e quelli di cortesia che sono Ella e Lei (singolare) e Loro/Voi (plurale).

La forma di cortesia Ella (ad esempio, Ella mi aspetti qui) è usata molto raramente, in testi scritti burocratici o nelle situazioni ufficiali e solenni (Ella, Signor Ministro...). Lo scrittore Giuseppe Pontiggia descrive, con ironia, un esempio e un contesto d'uso di Ella:

ELLA - Pronome personale usato, come vocativo, in conferenze stampa scenografiche. L'intervistato che, dopo una pausa pensosa, stringe l'apice del naso tra il pollice e l'indice e dice al giornalista: «Come Ella avrà notato, il mercato dell'automobile in questi anni...». E il giornalista, rapito dalla investitura pronominale, che risponde: «Ella, però vorrà acconsentire che...». Esempio di promozione grammaticale.
(Le sabbie immobili, Mondadori, 1991 p. 40)

Il pronome Lei sostituisce nell'italiano di oggi la forma Ella, sia al femminile che al maschile (Lei mi aspetti qui).
Quando Lei è riferito a un uomo, c'è il problema dell'accordo con il verbo: "femminile (secondo grammatica) o maschile (secondo natura)?", come scrive Luca Serianni (Italiano, Garzanti, 1988). Dobbiamo cioè dire Lei è stata invitata o Lei è stato invitato? Nell'uso parlato e scritto, l'accordo più diffuso è ormai al maschile, un accordo, quindi, naturale. Raramente, troviamo la concordanza al femminile, come ad esempio: "Professore, tutta l'Italia l'ha vista nella trasmissione...".
I pronomi atoni sono sempre femminili, come in: vorrei dirle; spero di rivederla presto.

Una particolarità sul Lei: con un imperativo (Senta, per favore, può dirmi/può aiutarmi...?), il pronome Lei rimane spesso sottointeso. Quando lo esplicitiamo e lo accentuiamo, intendiamo esprimere la nostra impazienza (Senta, Lei, per favore...) oppure una certa ironia (caro Lei...).

E al plurale? Se usiamo il pronome formale Lei con un singolo interlocutore, come ci rivolgiamo in un modo sempre formale a più interlocutori? Ad un pubblico, per esempio? Secondo la grammatica dovremmo dire Loro (come Loro sanno...), ma sempre più spesso si usa Voi (come Voi sapete) per riferirsi all'uditorio, ad esempio, in una conferenza.